È questo l'effetto causato da Favolacce nel cinema italiano, un effetto indubbiamente straniante, complice forse anche l'impossibilità della visione in sala, ma resta il fatto che la seconda pellicola dei fratelli D'Innocenzo ha messo d'accordo tutti vincendo persino l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Berlino (trailer).
Il film non può lasciare indifferenti, ha la forza disturbante e perturbante di Michael Haneke e molti dei suoi personaggi appaiono come la diretta evoluzione, a cinquant'anni di distanza, di quelli di Pier Paolo Pasolini. L'aura di Matteo Garrone aleggia tutt'intorno, sin dal titolo, in cui le Favolacce, appunto, sembrano la distorta versione contemporanea, forse ancora più cupa, de Il racconto dei racconti (2015), senza dimenticare che i gemelli hanno anche lavorato alla sceneggiatura di Dogman (2018).