Ieri, al Dolby Theatre di Los Angeles, sono stati assegnati gli Oscar della stagione 2013. Purtroppo, per l'86° edizione, l'Academy Awards ha puntato a celebrare l'industria cinematografica, quest'anno pienamente rappresentata da Gravity (ben 7 statuette!), e un po' meno, come troppo spesso accade, l'estro e la vena artistica di qualche suo autore. A tutto questo va aggiunto l'atteggiamento politically correct dell'Academy che, per non incorrere nelle critiche che sarebbero seguite, non poteva non premiare i film per "spettatori sensibili" e su temi scottanti come la schiavitù (a 12 anni schiavo il miglior film) e l'AIDS (a Dallas Buyers Club le migliori interpretazioni maschili).
Come, peraltro, ha giustamente precisato appena salita sul palco Ellen DeGeneres, l'ottima presentatrice della serata, l'Academy avrebbe dovuto scegliere se essere tacciata di razzismo o di premiare il film di Steve McQueen. E così è andata... con l'assurda conseguenza dell'esclusione totale dai premi di film come The Wolf of Wall Street o American Hustle!
Scorsese e DiCaprio pagano forse il soggetto del loro bellissimo film che ha fatto infuriare molti benpensanti statunitensi, senza dimenticare che il grande Marty non è stato premiato nemmeno ai tempi di Taxi driver, Toro scatenato, Quei bravi ragazzi o Casinò, che hanno fatto la storia del cinema ma non quella degli Oscar (che nei rispettivi casi è stata fatta da pellicole decisamente minori, come Rocky, Gente comune, Balla coi lupi e Braveheart).
Consolazione tutta italiana la meritata vittoria di La grande bellezza, che solo parzialmente risarcisce con il cinema d'autore che, come se non bastasse la scelta dei premi, è stato mortificato da una clamorosa gaffe: l'assenza, in occasione del consueto filmato in memoria degli artisti scomparsi nel corso del 2013, di alcun riferimento al cineasta Alain Resnais, appena scomparso lo scorso 1° marzo.
L'esultanza di McQueen con l'Oscar |
Consolazione tutta italiana la meritata vittoria di La grande bellezza, che solo parzialmente risarcisce con il cinema d'autore che, come se non bastasse la scelta dei premi, è stato mortificato da una clamorosa gaffe: l'assenza, in occasione del consueto filmato in memoria degli artisti scomparsi nel corso del 2013, di alcun riferimento al cineasta Alain Resnais, appena scomparso lo scorso 1° marzo.
Qui di seguito l'elenco dei premiati e tra parentesi quelli che a mio avviso avrebbero meritato la statuetta (N.B. Preciso di non aver ancora visto il tanto premiato Gravity, né Her, ancora non uscito in Italia):
Film: 12 anni schiavo - Steve McQueen (The Wolf of Wall Street - Martin Scorsese)
Regia: Gravity - Alfonso Cuaron (The Wolf of Wall Street - Martin Scorsese)
Attore protagonista: Dallas Buyers Club - Matthew McConaughey (The Wolf of Wall Street - Leonardo DiCaprio)
Attrice protagonista: Blue Jasmine - Cate Blanchett (American Hustle - Amy Adams)
Attore non protagonista: Dallas Buyers Club - Jared Leto (American Hustle - Bradley Cooper)
Attrice non protagonista: 12 anni schiavo - Lupita Nyong'o (I segreti di Osage County - Julia Roberts)
Il 'gustoso' fuoriprogramma con la pizza |
Sceneggiatura non originale: 12 anni schiavo - John Ridley (The Wolf of Wall Street)
Montaggio: Gravity (American Hustle)
Colonna sonora originale: Gravity
Film straniero: La grande bellezza
Effetti speciali: Gravity
Missaggio sonoro: Gravity
Montaggio sonoro: Gravity (A proposito di Davis)
Trucco: Dallas Buyers Club
Canzone: Frozen (A proposito di Davis)
Film d'animazione: Frozen
Cortometraggio: Helium
Documentario: 20 feet from stardom
Cortometraggio d'animazione: Mr Hublot
Cortometraggio documentario: The Lady of n. 6
Oscar alla carriera: Steve Martin, Angela Lansbury, Piero Tosi
Oscar umanitario: Angelina Jolie
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