Una leggendaria e lontana parentela con i Bonaparte, tramite la nonna paterna Marie-Antoniette Evangelista, la vita sembrava riservargli una carriera da salumiere...
Nato da Fabien Delon, direttore di un cinema di Sceaux, e da Édith Arnold, commessa di farmacia, Alain si ritrovò a dover affrontare la separazione dei genitori quando aveva solo quattro anni, un trauma acuito dal periodo successivo passato con una famiglia adottiva, il cui pater familias era una guardia carceraria, e poi, a otto anni, nel collegio di suore a Issy-les-Moulineaux. Ed è in adolescenza che Alain, tornato dalla madre e dal suo nuovo marito, salumiere, diventa l'apprendista del negozio e inizia a recitare, in un cortometraggio del padre di un suo amico, Le rapt (1949, vedi).
Il suo temperamento ribelle e desideroso di indipendenza, però, lo spinge ad arruolarsi in marina nel 1952 e l'anno successiva è nel contingente francese nella guerra in Indocina, dove il suo carattere non si fa certo più morbido e viene espulso dopo 11 mesi di prigione per indisciplina.
Il puro Rocco di Rocco e i suoi fratelli (Visconti 1960) |
È grazie alla fidanzata attrice Brigitte Auber che conosce Jean-Claude Brialy, che lo porta a Cannes dove il suo volto viene ovviamente notato e, dopo qualche tempo a Roma, torna in Francia per lavorare con il regista Yves Allégret, con cui esordisce in Godot (1957), dove il suo personaggio, Jo, viene ucciso da un colpo di pistola... In barba alla scaramanzia, morire sul set non fu mai così proficuo!
Con Jean Gabin e Lino Ventura ne Il clan dei siciliani |
Poi Alain tornerà sul set con il suo modello attoriale ne Il clan dei siciliani (Verneuil 1969) e in Due contro la città (Giovanni 1973).
Con Belmondo in Borsalino (Deray 1970) |
Delon ne La prima notte di quietei (Zurlini 1972) |
All'inizio degli anni Ottanta Alain Delon passa anche dietro la mdp, dirigendo pellicole come Per la pelle di un poliziotto (1981), Braccato (1983), polizieschi non indimenticabili di cui è anche l'attore protagonista.
Gli ultimi due decenni di carriera lo vedono recitare soprattutto in film francesi: del 1990 il suo unica apparizione in un film di Jean-Luc Godard (Nouvelle vague), poi due pellicole di Jacques Deray (Un crime, 1993; L'orso di peluche, 1994); una con Patrice Leconte (Uno dei due, 1998); e infine interpreta se stesso in Les acteurs, opera di Bertrand Blier (2000) in cui diversi attori francesi si interrogano sulla natura del proprio mestiere, e nel 2008 Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi (Forestier - Langmann 2008).
Delon nel 1966 con Nathalie e Anthony |
Oltre la cantante, attrice e modella tedesca, tra i tanti flirt di Delon ci sono Veronique Jannot, Sylvia Kristel, Sydne Rome, Dalila Di Lazzaro, Anne Parillaud, Catherine Pironi. Sembra invece che non andò mai oltre la grande amicizia, infatti durata tutta la vita, il rapporto di Alain con Brigitte Bardot, con cui ha condiviso le posizioni politiche golliste e nazionaliste, perdendo più volte l'occasione di fare silenzio pronunciando frasi come «l'omosessualità è contro natura» o «la Francia è una nazione di razza bianca» e confermando che non sempre essere un mito significhi avere una mente brillante.
Tancredi e Angelica ne Il Gattopardo (Visconti 1963) |
Mi piace però chiudere questo ricordo con uno dei saluti più emozionanti di questi giorni, quello di Claudia Cardinale, che è tornata ai personaggi de Il Gattopardo, dichiarando «il ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle… per sempre tua, Angelica».
Il cinema è ciò che resta ed è immortale!
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