venerdì 24 marzo 2017

Saluto a Tomas Milian (2/3/1933 - 22/3/2017)

A 84 anni, dopo un ictus che lo ha colpito nella sua casa di Miami, se n'è andato Tomas Milian, per molti fan il maresciallo/ispettore Nico Giraldi e il ladro di basso profilo Sergio Marrazzi, meglio noto come Er Monnezza.
La sua fisicità unita alla voce dell'indimenticato Ferruccio Amendola hanno generato il mito, un personaggio cult le cui battute, non esattamente edificanti, sono state mandate a memoria da diverse generazioni di ragazzi soprattutto romani, ma non solo.

domenica 19 marzo 2017

Vi presento Toni Erdmann (Ade 2016)

Winfried Conradi è uno dei migliori personaggi dell'ultima stagione cinematografica: irriverente,
politically incorrect, in grado di mettere sempre il gioco e il buon umore davanti a tutto, ma non prima dell'amore per la figlia, per star vicino alla quale decide di interpretare anche il ruolo di Toni Erdmann che dà il titolo al film.
Non sorprende quindi che Jack Nicholson se ne sia innamorato e abbia espresso la volontà di produrre e partecipare come protagonista al remake statunitense di questo riuscitissimo film tedesco, candidato all'Oscar e ai Golden Globe come miglior film straniero, candidato alla Palma d'Oro a Cannes, dove ha poi vinto il premio Fipresci, e vincitore per miglior film, regista, sceneggiatura e attori allo European Film Award.

lunedì 13 marzo 2017

Il mestiere delle armi (Olmi 2001)

Senza alcun dubbio uno dei migliori film italiani degli ultimi vent'anni, per chi scrive il migliore in assoluto, e tra le più belle ricostruzioni storiche del Cinquecento italiano di sempre! 
Ermanno Olmi, come suo solito, sfiora la macrostoria, ma sceglie di raccontarne solo un dettaglio, la morte dell'ultimo capitano di ventura come segno di un cambiamento epocale nell'arte della guerra, intesa come principale attività del tempo, e poca importa che il figlio di quell'uomo sarebbe diventato uno dei più celebrati e potenti del XVI secolo, qui è cosa secondaria...
Il mestiere delle armi, infatti, è soprattutto la fine di un'era determinata dalla cavalleria pesante e dalla guerra di contatto, soppiantata dagli archibugi e dalle armi da fuoco.

lunedì 6 marzo 2017

Manchester by the sea (Lonergan 2016)

La vita può essere incredibilmente dura e la storia raccontata da Kenneth Lonergan dimostra quanto le difficoltà possono cambiarci...
Lee Chandler (Casey Affleck) è un portiere tuttofare dal volto triste e impassibile, che non sembra provare più emozioni: se una ragazza tenta di sedurlo riesce a scoraggiarla, mentre le consuete serate al pub rischiano spesso di chiudersi con una rissa. Affronta tutto in maniera negativa e anche se uno sconosciuto gli chiede se la squadra di basket per cui tifa abbia qualche possibilità di vincere, la sua risposta è "no, neanche una".

mercoledì 1 marzo 2017

Notte degli Oscar 2017

L'89° notte degli Oscar passerà alla storia come la notte del "grande errore"...
Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles è andata in scena un'enorme figuraccia planetaria, e con tutto il rispetto per gli altri premi, non in occasione della premiazione del miglior documentario o del miglior cortometraggio, ma in quella del miglior film.

sabato 25 febbraio 2017

Jackie (Larraín 2016)

Pur se imbrigliato negli ingranaggi di Hollywood, il talento e il rigore del cinema di Pablo Larraín c'è e si vede!
Sapevamo che Jackie non sarebbe mai potuto essere un film come i precedenti capolavori del regista cileno, ma la qualità resta alta e lo spettatore non può non entrare in empatia con la first lady più famosa del XX secolo.
La mdp, infatti, non si separa mai dalla protagonista, che inquadra frontalmente o da dietro ma in maniera costante, e tutto quello che vediamo durante la pellicola sono le reazioni, i pensieri, le risposte, i sentimenti di Jacqueline nei quattro giorni intercorsi tra l'omicidio di suo marito, John Fitzgerald Kennedy, e il momento in cui lei e i due figli, Caroline e John junior, lasciarono la Casa Bianca.

martedì 21 febbraio 2017

Moonlight (Jenkins 2016)

Ci sono i film e poi le opere che possono cambiare inveterati preconcetti e che permettono di fare dei passi in avanti verso la civiltà. Moonlight appartiene al secondo gruppo e, come tale, trattando di gay, neri, poveri, entra di diritto tra gli hapax cinematografi di sempre, al pari di pellicole del passato che hanno fatto la storia della settima arte. Penso, dato il tema, a Quelle due (Wyler 1961), a Philadelphia (Demme 1993) a Brokeback mountain (Lee 2005), al recente Weekend (Haigh 2011), e a Happy Together (Kar-wai 1997).

venerdì 17 febbraio 2017

Borsalino (Deray 1970)

Jacques Deray si diverte a giocare con uno dei generi doc del cinema statunitense e per farlo sceglie due icone francesi come Alain Delon e Jean Paul Belmondo in un gangster movie in versione commedia ambientato nella Marsiglia degli anni trenta (guarda il film).
Prodotto dallo stesso Delon, il film, tratto dal romanzo di Eugène Saccomano Bandits à Marseille, è adattato, tra gli altri, da un giovane Claude Sautet, ed è dominato dalla presenza dei due divi che lasciano davvero poco spazio a tutto il resto.

lunedì 13 febbraio 2017

Split (Shyamalan 2016)

Night Shyamalan gira l'ennesimo film alienante e inchioda di nuovo lo spettatore alla poltrona, costringendolo a convivere con il protagonista all'interno dei sotterranei dello zoo di Philadelphia!
Quale ambientazione più adatta per il cineasta d'origine indiana, che di spazi circoscritti, recintati e angoscianti ha disseminato le sue opere, con i cerchi nel grano di Signs (2002), la comunità di The village (2004), l'appartamento di The visit (2015), ma anche le mura elettrificate della serie tv Wayward pines (2015-16)? 
Stavolta, però, la vicenda narrata è incredibilmente ispirata ad una storia vera, quella di Billy Milligan, che nel 1977 a Columbus (Ohio) rapì e stuprò tre studentesse, e sulla cui figura nel 2017 uscirà un biopic di Joel Schumacher con Leonardo di Caprio.

mercoledì 8 febbraio 2017

Arrival (Villeneuve 2016)

Una grande finestra divisa in scomparti corre orizzontale lungo un enorme salone e si affaccia sull'oceano... Con questo splendido surcadrage inizia Arrival di Denis Villeneuve, ottimo film di fantascienza incentrato sul "primo contatto" tra umani e alieni, adattamento curato da Eric Heisserer di Storia della tua vita, racconto di Ted Chiang pubblicato all'interno dell'antologia Storie della tua vita  (2002). 
In quell'appartamento ci vive Louise, la protagonista interpretata da Amy Adams, a cui negli ultimi tempi gli scenografi non sembrano riuscire a destinare abitazioni peggiori (vedi il recentissimo Animali notturni, Ford 2016). Qui, catturato dalla perfezione delle inquadrature a prospettiva centrale, lo spettatore rischia di distrarsi e di perdere il basilare monologo sul tempo e sullo strano funzionamento della memoria recitato dalla voce off di Louise.

sabato 4 febbraio 2017

La La Land (Chazelle 2016)

Il film di Damien Chazelle è sulla bocca di tutti, forte delle sue quattordici candidature ai prossimi Oscar, un biglietto da visita che stroncherebbe anche pellicole di ben altro spessore. L'orizzonte di aspettative di qualsiasi spettatore è enorme ed un discreto musical, pur strizzando l'occhio ai grandi classici di uno dei generi autoctoni del cinema statunitense (insieme al western e ai gangster movie), non può diventare automaticamente Singing in the rain o West side story grazie all'incetta di nomination (trailer).

martedì 31 gennaio 2017

Saluto a Emmanuelle Riva (24/2/1927 - 27/1/2017)

Cinquantotto anni di carriera cinematografica, non moltissimi i film girati, ma è difficile trovare un'altra attrice che abbia interpretato da protagonista capolavori assoluti di epoche diverse come lei.
Emmanuelle, nata Paulette Germaine Riva a Cheniménil novanta anni fa, da famiglia di origine italiana, e solamente quando era già ventiseienne giunse a Parigi e si iscrisse all’Accademia teatrale di Rue Blanche, convinta di voler diventare un'attrice e rinunciando in maniera lucida e sicura ad una sua famiglia, non certo per mancanza di proposte ("perché mi sarei dovuta ingabbiare con un marito e dei figli?").

lunedì 30 gennaio 2017

Saluto a John Hurt (22/1/1940 - 25/1/2017)

All'età di 77 anni, stroncato da un tumore al pancreas, ci ha lasciato John Hurt, uno dei più grandi attori inglesi.
Nato nella piccola città di Chesterfield nel Derbyshire, nel cuore dell'isola britannica, si appassionò alla recitazione sin da bambino e la coltivò nonostante il parere contrario dei genitori, dei quali assecondò la volontà iniziando a studiare per ottenere un diploma di insegnante d'arte. Nel 1960, però, a vent'anni, essere arrivato a Londra lo avvicinò definitivamente alla sua prima passione e si iscrisse alla Royal Academy of Dramatic Art.

venerdì 27 gennaio 2017

Allied - Un'ombra nascosta (Zemeckis 2016)

Robert Zemeckis si diverte a giocare con i generi e con la storia del cinema, in un film ben girato, decisamente hitchcockiano e con due ottimi interpreti come Brad Pitt e Marion Cotillard, catapultati in una vicenda di spie durante la Seconda guerra mondiale. Fa la sua parte anche la sceneggiatura di Steven Knight, già autore di Piccoli affari sporchi (Frears 2002) e de La promessa dell'assassino (Cronenberg 2007), che aveva avuto grande successo anche come regista con Locke (2013).
Meglio soprassedere sul consueto quanto fastidioso sottotitolo italiano che snatura il bello ed ambiguo titolo originale che fa proprio dell'ambiguità la sua forza.

sabato 21 gennaio 2017

Silence (Scorsese 2016)

Un'anziana donna giapponese esce dall'ombra avanzando verso uno dei protagonisti; tre gesuiti camminano su una lunga scalinata in una vertiginosa ripresa dall'alto; uno splendido e velocissimo dolly dal dettaglio di un uomo disperato si alza per mostrarci gli effetti della persecuzione anticristiana in Giappone, tra roghi e crocifissioni... basterebbe vedere questi brevi frammenti di Silence per accorgersi che dietro la mdp c'è Martin Scorsese!

mercoledì 18 gennaio 2017

Liberami (Di Giacomo 2016)

"E il Signore disse a Satana: 'Da dove vieni?'. E Satana disse al Signore: 'Ho fatto dei giri sulla terra in qui e in là' " (Gb 1, 7). Con questa citazione biblica tratta dal libro di Giobbe, inizia il film documentario della spezzina Federica Di Giacomo, vincitore della sezione Orizzonti al festival di Venezia.
La pellicola racconta il rapporto che alcuni strati sociali hanno con il maligno, prendendo ad esempio il movimento esorcista siciliano, entrando nelle parrocchie, nelle sacrestie e nelle aule delle chiese affollate di fedeli con disturbi vari, che sperano in una guarigione miracolosa.

domenica 15 gennaio 2017

Les amours imaginaires (Dolan 2010)

Noto anche con il titolo inglese, Heartbeats, il secondo film dell'enfant prodige canadese, allora appena ventunenne, segue di un solo anno il folgorante esordio di J'ai tue ma mere (2009). Stavolta il tema portante non è quello del rapporto madre-figlio, sempre centrale nel regista, ma l'amore, affrontato attraverso la storia principale, quella di Marie (Monia Chokri) e Francis (Xavier Dolan), amici e confidenti, ma entrambi innamorati di Nicolas (Niels Schneider), e le interviste ad altri ragazzi che raccontano le proprie esperienze e soprattutto i propri fallimenti, mentre uno di loro cita i sette gradini della scala di Alfred Kinsey sull'orientamento sessuale (Il comportamento sessuale dell'uomo, 1948).

mercoledì 11 gennaio 2017

Il profeta (Risi 1968)

Pur se non può essere annoverato tra i migliori film di Dino Risi, qui vittima di una critica sociale non troppo convincente e spesso farsesca, Il profeta, scritto dal regista insieme a Ruggero Maccari ed Ettore Scola, riserva non pochi motivi di interesse, a cominciare da un magnifico Vittorio Gassman.
È lui il Pietro Breccia che si è ritirato in montagna, sul Soratte, dove vive da eremita da cinque lunghi anni in cui ha rinunciato a tutto ciò a cui era abituato in città. Qui lo raggiunge una troupe televisiva per intervistarlo: i suoi modi non proprio accoglienti mettono in fuga giornalisti e operatori, ma questo non impedirà alla tv di mandare in onda il pezzo, che basterà per mettere in moto i carabinieri...

domenica 8 gennaio 2017

Sully (Eastwood 2016)

Che noia, e che delusione!
L'ultimo film di Clint Eastwood potrebbe essere stato girato da chiunque: un'ora e quaranta minuti privi di idee registiche degne del suo autore, che evidentemente preferisce catalizzare tutta l'attenzione dello spettatore sulla vicenda di Sully, eroe per caso, eroe da celebrare, simbolo dell'efficienza statunitense, in una sorta di spot repubblicano (trailer).

mercoledì 4 gennaio 2017

Paterson (Jarmusch 2016)

Jim Jarmusch mette la poesia al centro del suo film e sceglie Adam Driver come protagonista per Paterson. La prima è una scelta obiettivamente difficile, ma che funziona; la seconda è azzeccatissima, perché il volto e l'atteggiamento un po' assente dell'attore di San Diego risultano perfetti per il ruolo assegnatogli e per una pellicola che regala quasi due ore di completa serenità, una pensosa leggerezza che gli appassionati di un certo cinema trovano solitamente nei film di Ozu, di Rohmer e, appunto, di Jarmusch...

sabato 31 dicembre 2016

Captain Fantastic (Ross 2016)

Matt Ross, al secondo film diretto e sceneggiato personalmente, dopo 28 Hotel Rooms (2012), e con una carriera soprattutto da attore con parti minori in pellicole, tra le altre, di Martin Scorsese, Terry Gilliam, John Woo, decide di raccontare una famiglia decisamente fuori dal comune, in una storia che sottolinea le differenze, le volontà di non omologarsi e i rischi di isolarsi da una società non certo perfetta, ma dalla quale può essere autolesionista allontanarsi del tutto... Un road movie decisamente sui generis, che ha in un funerale il suo punto d'arrivo, ma che, nonostante questo, o meglio anche per questo, ha la capacità di divertire e di insegnare qualcosa agli spettatori di ogni età.

giovedì 29 dicembre 2016

Saluto a Debbie Reynolds (1/4/1932 - 28/12/2016)

Con assurda e cinica arroganza il 2016, il giorno dopo Carrie Fisher, si porta via anche la madre, Debbie Reynolds, stroncata da un ictus mentre era in casa con il figlio Todd Fisher in preparazione per i funerali di Carrie.
Nel 2017, l'HBO trasmetterà il documentario dedicato alle vite delle due attrici Bright Lights: Starring Carrie Fisher and Debbie Reynolds.
Mart France Reynolds, in arte Debbie, era nata a El Paso 84 anni fa ed è passata alla storia per essere stata la protagonista di uno dei più grandi musical di Hollywood, Cantando sotto la pioggia (Donen - Kelly 1952), ma la sua carriera era iniziata già nel 1947, quando a soli quindici era stata messa sotto contratto dalla MGM.

martedì 27 dicembre 2016

Saluto a Carrie Fisher (21/10/1956 - 27/12/2016)

Con incredibile costanza, il 2016 ha il suo colpo di coda... e con un altro attacco cardiaco, dopo George Michael, morto nel giorno di Natale, si porta via anche un'icona del cinema di fantascienza come Carrie Fisher, a soli 60 anni!
Figlia d'arte, era nata a Beverly Hills da Debbie Reynolds (Cantando sotto la pioggia - Kelly, Donen 1952; La conquista del West - Hathaway, Ford 1962, ecc.) e dal cantante Eddie Fisher, protagonisti di uno dei matrimoni più chiacchierati di quegli anni, durato dal 1955 al 1959, quando Eddie sposò la migliore amica di Debbie, Elizabeth Taylor, vedova del suo migliore amico, Mike Todd.  

domenica 25 dicembre 2016

La mia vita da zucchina (Barras 2016)

Realizzato con la tecnica dello stop motion, in italiano "passo uno", con personaggi alti 25 centimetri fatti con schiuma di lattice (capelli), silicone (braccia), resina (viso), tessuti (vestiti), fotografati 24 volte al secondo cambiandone di volta in volta la posizione nello spazio, La mia vita da zucchina (Ma vie da courgette) ha strabiliato la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2016, guadagnandosi anche il ruolo di rappresentante della Svizzera come miglior film straniero alla prossima cerimonia degli Oscar.

martedì 20 dicembre 2016

L'albero degli zoccoli (Olmi 1978)

Ermanno Olmi e le sue origini. Il regista racconta una storia ambientata negli ultimi anni dell'Ottocento, racchiusa in una cascina del bergamasco, nella quale vivono quattro famiglie che lavorano la terra per dare due parti del raccolto al padrone, e i cui membri sono i protagonisti di una sorta di novelliere che costituisce la trama del film.
Recitata in dialetto locale e accompagnata dalle musiche di Bach, la pellicola si aggiudicò la palma d'oro a Cannes 1978 ed è ancora oggi probabilmente l'opera più nota del suo autore.

venerdì 16 dicembre 2016

Sing street (Carney 2016)

Per tutti quelli che almeno una volta, ai tempi della scuola, hanno registrato una musicassetta per la ragazza di cui si erano innamorati e ovviamente per tutte coloro che l'hanno ricevuta... il film di John Carney vi regalerà una piacevole nostalgia! 
Il regista irlandese, classe 1972, utilizzando attori non professionisti nei ruoli principali, gira un appassionato omaggio alla musica degli anni ottanta con una commedia che mescola amore, scuola, amicizia, famiglia, voglia di crescere e di emanciparsi in un contesto difficile, nel quale è proprio la musica a rappresentare il sogno che può permettere di superare la propria dimensione sociale e provinciale.

lunedì 12 dicembre 2016

È solo la fine del mondo (Dolan 2016)

Xavier Dolan gioca con i volti dei personaggi su piani in profondità e sulla loro messa a fuoco; in una delle scene in cui gli riesce meglio vediamo tre personaggi in un'inquadratura e due nel controcampo, cioè l'intero cast di questo bellissimo Juste la fin du monde, che qua e là comunque, in pieno stile Dolan, trova lo spazio per qualche inserto da videoclip, che stempera l'enorme impatto emozionale del film. E poi gli basta una telefonata del protagonista, ripreso di spalle davanti ad una finestra smerigliata che rende tutto indefinito, per dimostrare le sue straordinarie capacità registiche...

giovedì 8 dicembre 2016

La morte corre sul fiume (Laughton 1955)

Un altro restauro della Cineteca di Bologna per Cinema Ritrovato ha dato la possibilità agli appassionati di cinema di rivedere nelle sale The night of the hunter  (guarda il film), il capolavoro tratto dall'omonimo romanzo del pubblicitario Davis Grubb (1953), una splendida fiaba nera, un thriller che, nonostante il poco successo iniziale, ebbe un'enorme influenza sul cinema successivo ed ebbe un impatto sociale paragonabile solo a quello de Il buio oltre la siepe (Mulligan 1962). Così come la pellicola interpretata da Gregory Peck andrà a colpire il razzismo, infatti, La morte corre sul fiume rappresenta un atto di accusa contro il perbenismo cattolico troppo spesso sconfinante in fanatismo religioso negli Stati Uniti del sud.

domenica 4 dicembre 2016

Animali notturni (Ford 2016)

Tom Ford, già stilista in grado di rilanciare la maison Gucci e di creare un'etichetta di successo a proprio nome, dimostra che anche nel cinema può dire la sua e, dopo A single man (2009), torna dietro la mdp con un film indubbiamente di ottimo livello, molto estetizzante, ma di grande impatto e con una lunga sequenza di massima tensione tra le più notevoli degli ultimi anni che difficilmente dimenticheremo...
Susan (Amy Adams), in piena crisi nel suo secondo matrimonio, riceve dal primo marito, Edward (Jake Gyllenhaal), il manoscritto del romanzo il cui titolo, Animali notturni, riprende il modo con cui un tempo la definiva per la costante insonnia.

mercoledì 30 novembre 2016

Agnus Dei (Fontaine 2016)

La strana traduzione italiana del titolo nasconde uno dei temi principali del buon film di Anne Fontaine, Les innocents, incentrato sulle gravidanze di alcune suore polacche che sul finire della Seconda guerra mondiale sono state aggredite nel loro convento e violentate prima dai tedeschi e poi dai russi.
Dicembre 1945. Una delle consorelle, preoccupata per la loro salute, trasgredisce la regola dell`obbedienza e corre a chiedere aiuto alla Croce Rossa francese: Mathilde (Lou de Laage, alla seconda prova molto convincente dopo L'attesa - Messina 2015), una giovane dottoressa, la segue fino al convento dove, iniziando la più insospettabile delle collaborazioni, contribuirà alla nascita dei bambini innocenti del titolo originale...

domenica 27 novembre 2016

Kill Bill volume 2 (Tarantino 2004)

...analizzare il secondo film di questa diade tarantiniana mette subito di fronte ad un ideale quesito che ogni lettore chiederebbe: quale delle due pellicole è migliore? 
Consapevole che scegliere tra uno e l'altro significhi deludere una buona parte dei lettori, poiché i due Kill Bill dividono come tutti i grandi film il pubblico, credo che il primo sia difficilmente raggiungibile, e quindi in fondo superiore, ma che il secondo al tempo stesso non meriti il declassamento a film minore. Sicuramente diverso, con meno azione, meno ritmo forsennato, meno epica e meno musica travolgente, in favore di un andamento più lento e riflessivo, per quanto possibile in Tarantino.

mercoledì 23 novembre 2016

Kill Bill volume 1 (Tarantino 2003)

Una donna ansima... una didascalia cita un vecchio proverbio Klingon (sic) - "la vendetta è un piatto che va servito freddo" -, alcuni passi sul pavimento di legno che scricchiola, poche battute, uno sparo, una didascalia ci dice che si tratta del quarto film di Quentin Tarantino, partono le note di Bang bang cantata da Nancy Sinatra e con loro i titoli di testa.
È davvero iniziato il quarto capolavoro di Tarantino!

giovedì 17 novembre 2016

Knight of cups (Malick 2015)

Terrence Malick da un paio di decenni sta andando in una direzione ben precisa, creando un cinema in cui la narrazione è sempre più scarnificata, i dialoghi pressoché inesistenti, e al loro posto restano solo splendide immagini, magnetiche ed evocative, e pensieri dei personaggi, quasi sempre esplicitati da una voce off (in originale quella di Ben Kingsley).
Il percorso di Malick lungo la sua filmografia è sempre più chiaro: dopo La rabbia giovane (1973) e I giorni del cielo (1978), i suoi due capolavori iniziali e narrativamente tradizionali, il suo ritorno al cinema a distanza di venti anni ha segnato l'inizio di questa nuova maniera, già percepibile ne La sottile linea rossa (1998), e poi via via più evidente in The New World - Il nuovo mondo (2005) e in The Tree of Life (2011), fino a diventare l'aspetto totalizzante nelle sue due ultime opere, To the Wonder (2012) e, appunto, Knight of Cups (2015).

sabato 12 novembre 2016

Io, Daniel Blake (Loach 2016)

Consueta tematica sociale per Ken Loach che, a ottantadue anni, sembra voler dimostrare come l'Inghilterra attuale, quanto a storture, non abbia nulla da invidiare a quella di Margareth Thatcher, raccontando la quale il regista britannico ha fornito le migliori prove della sua carriera. E la vittoria della Palma d'oro a Cannes è tutta meritata (trailer)!
Come sempre il suo cinema non è fatto di tecnica o di regia che rubano l'occhio, ma di messa in scena essenziale, personaggi veri e condizioni di vita ai limiti, per una pellicola dallo stile asciutto ma di grande potenza, che non può lasciare indifferenti.

domenica 6 novembre 2016

I complessi (Risi - Rossi - D'Amico 1965)

Film a episodi diretto da diversi registi, secondo uno schema molto in voga in quegli anni e che ha visto in opere ben più famose, come Boccaccio '70 (1962) e Ro.Go.Pa.G (1963) su tutti, i suoi esempi maggiori, grazie a registi come De Sica, Fellini, Monicelli e Visconti nel primo, e, suggerito dal titolo stesso, Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti, nel secondo.
Ne I complessi (guarda il film), i tre episodi sono perfetti rappresentanti della commedia italiana, non solo per la presenza di protagonisti del calibro di Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Alberto Sordi, ma soprattutto per le tematiche leggere ambientate in un'Italia che galleggia tra boom economico, bigottismo e concorsi truccati.

giovedì 3 novembre 2016

La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler (Hirschbiegel 2004)

Strutturato come un lungo flashback rappresentato dal racconto dell'anziana Traudl, pentita di essere stata una giovane segretaria di Adolf Hitler ai tempi della morte del dittatore, il film del tedesco Oliver Hirschbiegel si concentra sui lunghissimi giorni che hanno determinato la storia della seconda metà del XX secolo, tra follie, insofferenze, progetti di suicidio e deliri di onnipotenza (guarda il film).
Gran parte del film è ambientata nel bunker di Hitler e quest'atmosfera claustrofobica, interrotta da qualche sequenza di bombardamenti su Berlino, durante i quali sono ormai i bambini a difendere una posizione priva di speranza, è la vera protagonista della pellicola.

domenica 30 ottobre 2016

La verità sta in cielo (Faenza 2016)

Un film inchiesta sul caso Emanuela Orlandi andava girato, su questo non c'è dubbio, girarlo così però fa pensare che fosse meglio non farlo... un consiglio spassionato: leggete un buon libro sull'argomento, al limite guardate una delle tante trasmissioni televisive che ricostruiscono la vicenda, perché quello che ha realizzato Faenza è davvero difficile definirlo cinema.
Non funziona nulla: dalla regia alla sceneggiatura, dalla fotografia alla recitazione, ma proviamo ad andare con ordine, partendo dal titolo, che riprende le parole che papa Bergoglio ha recentemente detto al fratello della vittima, Pietro Orlandi: "lei sta in cielo"...

mercoledì 26 ottobre 2016

American pastoral (McGregor 2016)

La domanda è come sia possibile rendere così piatto uno tra i più celebrati romanzi degli ultimi cinquant'anni con un adattamento così dozzinale, una sceneggiatura svuotata di tutti gli elementi più difficili e disturbanti, una recitazione scontata e una regia che non fa nulla per essere considerata tale.
Alfred Hitchcock era convinto che partire da un ottimo romanzo rende più difficile giungere ad un film dello stesso valore, ma Ewan McGregor, al suo esordio da regista, non solo dà pienamente ragione a Hitch, ma va oltre realizzando una pellicola davvero ordinaria...

mercoledì 19 ottobre 2016

Café society (Allen 2016)

Ci risiamo. Woody Allen gira per l`ennesima volta lo stesso film, inevitabilmente prevedibile, e divide come al solito i suoi spettatori tra chi "non se ne può più", "fantastico ritrovarsi nelle sue storie", "perché non smette?", "quante situazioni divertenti", ecc.
Non ci sarà mai soluzione a queste diatribe, ma ci sono delle certezze: anche questa volta siamo ben lontano dai capolavori di un tempo; il regista newyorchese è pienamente a suo agio con una storia ambientata negli anni trenta, sguazza nell'autocitazionismo e, anche se l`inedito non è tutto nel cinema, anzi, i personaggi sono sempre facilmente individuabili: ma questo non fa di questi film dei "classici", al pari delle commedie di Plauto o dei canovacci della commedia dell'arte?

sabato 15 ottobre 2016

La parmigiana (Pietrangeli 1963)

Il settimo lungometraggio di Antonio Pietrangeli è uno di quei film per cui sono sufficienti pochi secondi di pellicola per riconoscerne l`autore. La parmigiana, infatti, tratto dall'omonimo romanzo di Bruna Piatti (1910-1979), è perfettamente inserito nella filmografia del suo regista, riprende motivi già affrontati e ne anticipa altri che si vedranno nelle pellicole successive.
La protagonista è una giovane ragazza, Dora (Catherine Spaak), che vive la vita con leggerezza, priva di quella morale da benpensanti che la circonda, e che in fondo tutti contravvengono. Questo, però, non toglie nulla alla sua capacità di amare e di soffrire come tutti. Già da questa breve descrizione è facile capire che Dora ha moltissimo in comune con l'Adriana-Stefania Sandrelli che due anni dopo sarà la protagonista di Io la conoscevo bene (1965).