Una storia di depressione di un affermato uomo inglese di mezza età, che va a Cincinnati per tenere una conferenza e del quale seguiamo la vita per un giorno intero. Unità di tempo e di luogo per una pellicola drammatica realizzata attraverso la stop motion, ma che lungo il suo svolgersi fa dimenticare spesso allo spettatore di essere di fronte ad un film d'animazione.
Questo è l'indubbio merito di Charlie Kaufman e Duke Johnson, ma sono diversi gli elementi che non convincono a pieno, lasciando lo spettatore interdetto: esercizio di stile e celebrazione di un insignificante senso della vita sembrano essere le caratteristiche principali del film.
Michael in aeroporto ascolta il Duetto dei fiori della Lakmé di Delibes con le cuffie, isolandosi dalle voci degli altri, e poi continua a fischiettarla nel taxi, quando incontra un logorroico tassista che gli parla delle attrattive di Cincinnati, che di fatto si limitano al chili, da mangiare assolutamente, e allo zoo, che però è come tutti gli altri...
L'isolamento di Michael è metaforico, così come lo è la sola voce che il protagonista sente uscire dalle bocche degli altri: il resto del mondo è monotono, persino il figlio e la moglie, a telefono, parlano con la stessa voce!
Nell'albergo Fregoli, in cui alloggia la notte prima della sua conferenza, però, dopo aver tentato di riapprocciare con Bella, una ex che non vede da anni, ne sentirà finalmente una nuova, incontrando due fan, Emily e Lisa, che hanno letto il suo libro su come migliorare il 'servizio clienti' nelle aziende e sono lì proprio per seguire il suo intervento del giorno seguente.
Emily appare come una donna abituata a flirtare e ad avere gli occhi degli uomini addosso, ma Michael è attratto dall'amica bruttina e insicura, che gli canta Girls they wanna have fun di Cindy Lauper, quasi una programmatica scelta per la serata, sulla quale il suo ruolo di piccola celebrità fa ancora più presa, e d'altronde è proprio la voce di Lisa quella diversa (e in originale è quella di Jennifer Jason Leigh).
Una pellicola davvero particolare, totalmente pensata in soggettiva sonora, ma la sensazione è che si adagi un pò troppo su questa trovata e sul valore metaforico che le viene assegnato.
Come in passato, Kaufmann sembra quasi accontentarsi e ammirare le proprie idee, lasciando i film incompleti. Era già successo quando era solamente sceneggiatore (es. Essere John Malkovic - Jonze 1999; Se mi lasci ti cancello - Gondry 2004) e anche nell'esordio da regista (Synecdoche - New York, 2008), e succede puntualmente stavolta, con una narrazione che si inceppa e non si evolve, rimanendo su un binario morto.
Indicative due sequenze: la scena di sesso tra Michael e Lisa e il sogno del protagonista. La prima dimostra ancora di più quanto si diceva in apertura, e cioè che Anomalisa di fatto sia un film drammatico girato con pupazzi in stop motion al posto degli attori, cosicché vengono mostrati corpi nudi, incertezze e movimenti goffi, preliminari e persino un cunnilingus, il primo (?) in un film d'animazione.
Il sogno prova a utilizzare l'ironia tradizionale del mezzo, ed è, insieme all'equivoco della parola 'giocattoli' che gli vale l'ingresso in un sexy shop quando vorrebbe solo comprare un regalo per il figlio, l'unico momento in cui fa capolino la commedia, con il vicedirettore dell'albergo che, nel suo enorme ufficio nel seminterraro, dice a Michael che i pesci rari del suo acquario sono "quelli con la faccia da irlandesi". Ma è solo un momento, perché la paranoia onirica del protagonista non si arresta e il vicedirettore gli spiega quello che già era ovvio: "siamo tutti qui per lei, come se fossimo un'unica persona".
Lisa, ribattezzata Anomalisa proprio perché diversa dal resto del mondo e perché ama la parola 'anomalia' (sic), è forse il personaggio dell'anno più simile a Sadness-Tristezza di Inside out (Docter 2015), ironia della sorte il film d'animazione giustamente preferito a quello del duo Kaufman - Johnson alla notte degli Oscar.
La negatività in Anomalisa non ha contraltari, e in questa cupezza di fondo persino la voce della protagonista, al risveglio, non è più così diversa dalle altre...
L'isolamento di Michael è metaforico, così come lo è la sola voce che il protagonista sente uscire dalle bocche degli altri: il resto del mondo è monotono, persino il figlio e la moglie, a telefono, parlano con la stessa voce!
Nell'albergo Fregoli, in cui alloggia la notte prima della sua conferenza, però, dopo aver tentato di riapprocciare con Bella, una ex che non vede da anni, ne sentirà finalmente una nuova, incontrando due fan, Emily e Lisa, che hanno letto il suo libro su come migliorare il 'servizio clienti' nelle aziende e sono lì proprio per seguire il suo intervento del giorno seguente.
Emily appare come una donna abituata a flirtare e ad avere gli occhi degli uomini addosso, ma Michael è attratto dall'amica bruttina e insicura, che gli canta Girls they wanna have fun di Cindy Lauper, quasi una programmatica scelta per la serata, sulla quale il suo ruolo di piccola celebrità fa ancora più presa, e d'altronde è proprio la voce di Lisa quella diversa (e in originale è quella di Jennifer Jason Leigh).
Una pellicola davvero particolare, totalmente pensata in soggettiva sonora, ma la sensazione è che si adagi un pò troppo su questa trovata e sul valore metaforico che le viene assegnato.
Come in passato, Kaufmann sembra quasi accontentarsi e ammirare le proprie idee, lasciando i film incompleti. Era già successo quando era solamente sceneggiatore (es. Essere John Malkovic - Jonze 1999; Se mi lasci ti cancello - Gondry 2004) e anche nell'esordio da regista (Synecdoche - New York, 2008), e succede puntualmente stavolta, con una narrazione che si inceppa e non si evolve, rimanendo su un binario morto.
Indicative due sequenze: la scena di sesso tra Michael e Lisa e il sogno del protagonista. La prima dimostra ancora di più quanto si diceva in apertura, e cioè che Anomalisa di fatto sia un film drammatico girato con pupazzi in stop motion al posto degli attori, cosicché vengono mostrati corpi nudi, incertezze e movimenti goffi, preliminari e persino un cunnilingus, il primo (?) in un film d'animazione.
Il sogno prova a utilizzare l'ironia tradizionale del mezzo, ed è, insieme all'equivoco della parola 'giocattoli' che gli vale l'ingresso in un sexy shop quando vorrebbe solo comprare un regalo per il figlio, l'unico momento in cui fa capolino la commedia, con il vicedirettore dell'albergo che, nel suo enorme ufficio nel seminterraro, dice a Michael che i pesci rari del suo acquario sono "quelli con la faccia da irlandesi". Ma è solo un momento, perché la paranoia onirica del protagonista non si arresta e il vicedirettore gli spiega quello che già era ovvio: "siamo tutti qui per lei, come se fossimo un'unica persona".
Lisa, ribattezzata Anomalisa proprio perché diversa dal resto del mondo e perché ama la parola 'anomalia' (sic), è forse il personaggio dell'anno più simile a Sadness-Tristezza di Inside out (Docter 2015), ironia della sorte il film d'animazione giustamente preferito a quello del duo Kaufman - Johnson alla notte degli Oscar.
La negatività in Anomalisa non ha contraltari, e in questa cupezza di fondo persino la voce della protagonista, al risveglio, non è più così diversa dalle altre...
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